Sinnica infinita ed eclissi lunare

L'eclissi lunare vista a Calda

La tappa odierna, data la lunghezza e il caldo, imporrebbe una partenza nella prima mattinata. Ma punto a fare l'esperienza come viene, senza pormi tanti paletti e trovando soluzioni che me la facciano vivere nella maniera più ampia e imprevedibile.

Alla fine non mi sveglio né presto né tardi. Voglio però fare colazione e dovrei trovare una lavanderia perché ho finito i cambi nello zaino. Ho optato per un numero limitato che non apporti peso e spazio occupato in maniera eccessiva. Fortunatamente quello che cerco pare essere in un raggio di cinquecento metri. 

Lavanderia come prima tappa e considerando che il lavaggio durerà mezz'ora ho il tempo per bere un caffè e mangiare una brioche in questo lasso di tempo. Trovo un bar in una piccola piazzetta e batte quel soletto che non ti farebbe alzare neanche con le cannonate. Il tempo di rifocillarmi, fumare una sigaretta e chiacchierare con un ragazzo e sono giusto per tornare a spostare la biancheria in asciugatrice. Troppa per pensare di costruire un mini stendino appeso allo zaino, come visto sul Cammino di Santiago. Si sa che il bisogno aguzza l'ingegno.

Al mio ritorno in lavanderia trovo sedute ad aspettare il lavaggio due signore, rispettivamente di Lauria e di Potenza. Tra l'aiutarsi a vicenda nel piegare grosse trapunte e capire come funzionano le lavatrici iniziamo a parlare. Ascolto la loro storia. E scopro che come tante persone hanno scelto di tornare al paese natale e nel loro caso al Sud. Pur consce di una situazione non facile a livello lavorativo e con i figli all'estero o magari semplicemente nel Nord Italia. Percepisco da parte dei lucani il forte richiamo verso le proprie radici. 

Il mio racconto riguarda le impressioni dei primi giorni di cammino e l'idea di esperienza per il proseguo. Scopro che una delle due signore mi ha incrociato in macchina il giorno prima e che il giovane nipote le ha fatto notare un ragazzo con lo zaino a bordo strada. Ero io.

Finisco di piegare quanto asciugato. E dopo le raccomandazioni quasi da madre a figlio è ora di tornare alla pensione e decidere come muovermi nelle prossime ore. Il caldo è molto forte e dato che saranno ore di sole spesso non riparato, decido di pranzare per partire in forze.

Il primo paese a essere toccato sarà Pecorone per poi immettermi nella Sinnica. Non la considero tutt'ora una scelta molto sensata, soprattutto per la poca sicurezza nel camminare ai bordi di questa strada statale dove le auto corrono veloci. Si può badare a sè stessi ma bisogna anche tenere conto degli altri. D'altronde, nulla ho guardato per "pianificare" e ottimizzare il percorso. Il risultato è questo. Non mi posso lamentare e non lo faccio. Ma nel mio cuore spero che qualcosa di buono e inaspettato possa accadere.

Tra me e Pecorone c'è una bella salita fino ad arrivare al famoso imbocco. Intravedo quello che si sarebbe profilato per qualche ora. Una bella strada dritta, più veloce ma che probabilmente mi avrebbe trasmesso poco a livello emotivo. Cammino per qualche chilometro con un possibile temporale in arrivo all'orizzonte. Non nascondo il fatto che avere macchine vicine e molto veloci non è per niente rassicurante. In una breve sosta a ciglio strada fa capolino un furgone. Il guidatore scende. Un pazzo su una strada così non lo ho lasciato indifferente. Nello scambiare due chiacchiere veloci sul perché mi trovassi lì, si palesa l'idea da parte sua di un piccolo autostop, almeno per tirarmi fuori dalla parte peggiore del percorso. La sua direzione è la mia. Il ragazzo mi trasmette una bella sensazione e trovo costruttivo che l'esperienza abbia risvolti sociali come questo. Niente social network. Incontri reali e on the road. Ascoltare quello che hanno da raccontare le persone specie se mi trasmettono delle belle vibrazioni. E raccontare un po' di me e della "pazzia" lucana. Confesso la mia passione per il trekking e il camminare. Lui invece per le moto. Lo conosco come Bonaventura. Un incontro ma anche un'augurio allo stesso tempo. Apprezzo molto il tempo passato insieme, seppur breve.

Arriviamo nelle vicinanze di Calda ed è ora dei saluti, uniti a un grosso ringraziamento da parte mia. Il paese non si trova proprio a Latronico e vista l'ora penso sia il caso di mettersi qui alla ricerca di un alloggio per la notte. Grazie alla ragazza di una tabaccheria e a un giardiniere ottengo un nome. Poco distante si trova il B&B Villa Giacomina. Dopo aver sondato al telefono la disponibilità mi accordo con la proprietaria, che mi recupera in prossimità delle terme e con la quale raggiungo la sua abitazione. 

La stanza è super e posso godere di una vista che già mi lascia a bocca aperta. Ma non è ancora buio e oltretutto la sorpresona deve ancora arrivare. Dopo essermi sistemato siedo al tavolo esterno e mentre consulto la mappa, faccio anche la conoscenza del marito. Confessato cosa mi ha portato sin qui si sente molto coinvolto e allo stesso tempo felice di ospitare una persona che sta facendo quest'esperienza. Chiama la moglie e alcuni amici presenti. Il tutto sfocia in un prodigarsi di consigli, domande e curiosità. Grazie alla disponibilità ricavo tanti informazioni utili sul giorno dopo, un'eventuale percorso, la cena e cosa fare nelle ore prima di mangiare. E sempre tramite loro scopro che a Calda si trova un parco termale con un bel giardino a circa un chilometro di distanza. Ci penso veramente poco a dirigermi lì. La situazione è rilassante sia per gli occhi che per la mente. Si può camminare nello spazio verde attorno alla struttura che peraltro è molto vasto. E particolare non da poco si possono visitare una serie di piccole cascate che donano a questo luogo un tocco di poesia. Rimango fino a che non si fa buio e ne approfitto per mettere in ammollo i piedi. Dopo un tot di chilometri un vero toccasana per rimetterli in sesto. Ricordo ancora le facce stranite delle persone alla fine di ogni tappa del Cammino di Santiago invernale. Quando uscivo dagli albergue in infradito per dare tregua ai piedi, come ho fatto ora nelle cascate.

Il sole è sul punto di nascondersi ma molte sono le persone che ancora si intrattengono all'interno di questa struttura. Giovani e meno giovani. Non ho particolarmente fame ma decido comunque di tornare. Ma su consiglio dei signori del B&B faccio una piccola deviazione verso l'hotel che si trova dietro al mio alloggio, dove hanno una convenzione per cenare a un prezzo contenuto.

Rispondo a qualche messaggio lasciato in sospeso e chiamo Marco, un amico di Verona. E non spiaccico una parola per un minuto perché rimango basito davanti a una scena incredibile. Vedo la luna già sapendo che sarebbe stata piena. Ma mi sembra molto vicina e ha un qualcosa che la rende differente dal solito.

Punti in più per il ristorante sono il fatto di poter cenare su un terrazzo con vista pazzesca e porzioni di cibo davvero generose. Poco prima di mangiare scopro da un signore presente con la famiglia che è in corso un'eclissi lunare. Quasi non ci credo al punto che vedendolo ridere penso mi stia prendendo in giro. Ecco da cosa nasceva tutto il mio stupore, che per un po' ha interrotto la conversazione telefonica di qualche minuto prima. Il tutto non dura molto e bisogna prendere ogni singolo istante da momenti come questo. Con i dovuti limiti cerco di portarmi a casa un ricordo fotografico. Ma alla fine avvenimenti di questa potenza scenica rimangono con le emozioni che portiamo nel cuore e nella mente. Sono stato fortunato tra l'altro, perché scopro che questo evento era visibile in maniera molto chiara e nitida nel Sud Italia.

Dura finire quanto arrivato sul tavolo per via dell'abbondanza. Ma almeno per molte ore la fame non si farà viva. Mi intrattengo ancora un po' con i vicini di tavolo e il proprietario dell'hotel. Si fa mezzanotte. Ritorno alla base odierna dove incrocio il marito che sta rincasando per andare a riposare. Promette di farmi trovare un ciambellone fatto in casa per colazione. Non vedo l'ora.

Altra chiamata, stavolta ad Enrico. Parliamo di come prosegue il viaggio visto che anche a lui piace camminare ed è curioso di sentire le prime impressioni su questa camminata lucana. Anche perché mi ha espresso la voglia di fare un'esperienza di questo genere. Lo devo ringraziare, oltre che per un paio di accessori utilissimi per lo zaino, di essere stato paziente nell'ascoltare e consigliarmi quando gli esponevo i tre piani per l'estate.

È tardino. Ma non è ancora ora di andare a dormire. Pur senza eclissi il cielo visto dal terrazzino merita ancora un po' del mio tempo.

Desideravo e speravo in una giornata con delle belle sorprese. Tirando due somme mi pare di essere stato ampiamente accontentato. Vado a letto con un gran sorriso e senza molti dolori. 

E direi che dopo la sofferenza fisica dei giorni scorsi non è niente male.

Sosta a bordo strada durante il mio coast to coast in Basilicata
La strada che conduce a Pecorone in Basilicata
Le bellissime cascate alle terme di Calda
Una piccola fontana prima dell'arrivo alle terme di Calda
Un giardino prima dell'arrivo alle terme di Calda
Vista notturna dal paese di Calda in Basilicata