
Stamattina, dopo tanti giorni, ho la possibilità di fare una bella dormita e riposare, senza dovermi "preoccupare" di mettere strada sotto i piedi. Almeno non per tanti chilometri. Approfitto a pieno di questa opportunità. Mi avanza giusto il tempo di fare colazione, dare un'ultima occhiata alla stanza e arrivano le dieci, l'ora del checkout. In realtà non ci sarebbero stati grossi problemi se avessi sforato un pò, ma voglio comunque svegliarmi e attivare la mente.
Anche perché il desiderio di un tuffo nello Ionio è grande. Prima di tornare in stanza la sera precedente, ho però scoperto che Policoro non si trova esattamente sul mare. Anzi per arrivarci devo raggiungere il Lido di Policoro servendomi di un mezzo pubblico. Cinque chilometri in realtà. Ma penso che per questioni di orari il bus possa essere la soluzione migliore. In ogni caso dovrò ritornare alla stazione, qualsiasi cosa decida di fare.
Riguardo a questo la notte ha portato consiglio e la scelta è ricaduta su Matera, conosciuta universalmente come la città dei Sassi. Posso partire alle due del pomeriggio, raggiungendola in circa tre ore di bus.
Ma ora come ora posso aver abbandonare Policoro senza aver fatto il tanto desiderato e simbolico bagno in mare? Assolutamente no. C'è da dire che il tempo utile, visto il lento mood mattutino, si è accorciato e il tragitto per raggiungerlo è di circa mezz'ora. Considerato che dovrò tornare indietro avrò giusto qualche minuto per bagnarmi i piedi. Penso però che il gioco possa valere la candela. Salgo sul bus e dopo un giro assai tortuoso arrivo.
Sono alla ricerca di una spiaggia libera dove potermi stendere senza problemi. Ma prima trovo riparo dal sole sotto il tendone di un bar a ridosso della spiaggia. Mi disseto con una lemon, chiacchiero un pò con la cameriera e scopro che è rimasta entusiasta di Verona, dove ha appena trascorso parte delle vacanze. Ascolto con attenzione il suo racconto e sono curioso di sentire come è percepita dalle persone che la visitano. Per quel che mi riguarda ho sempre avuto un rapporto conflittuale con la mia città natale. Molto inquinata, bellissima storicamente ma scarsa dal punto di vista degli eventi e dell'offerta culturale, portati avanti "eroicamente" da pochi soggetti. Tutto ciò è cambiato radicalmente da qualche anno, grazie alla buona volontà e alla professionalità di ragazzi e ragazze, che si sono presi il rischio di portare avanti dei progetti in cui credono. A mia volta ho apprezzato questo cambiamento e ora passo volentieri il tempo qui, fin quando non sento l'esigenza di muovermi.
Controllo l'ora... è l'una!
Avrò solo il tempo di un veloce bagno come immaginavo. Inizio a vedere la spiaggia e accelero il passo. Giù lo zaino, indosso il costume al volo e finalmente posso tuffarmi. L'acqua è perfetta e almeno potrò godere a pieno di questi pochi minuti. Peccato, penso tra me e me, perché una volta dentro è come stare sotto il piumone in inverno. Non si vorrebbe mai uscire. Adoro il mare e la sensazione di stare in balia delle sue onde, guardandomi attorno sospeso su questa meraviglia. Mi fa stare bene. Poi nel caso della mia esperienza ha un significato personale.
Ma il tempo è tiranno e devo uscire. O perderò bus ed eventuale collegamento. Ho comunque la possibilità di sdraiarmi qualche minuto per seccare alla meglio costume e asciugamano sotto il solleone.
Con la coda dell'occhio vedo sopraggiungere due famiglie. Saranno di Policoro spero, così magari riuscirò a recuperare qualche informazione in più sui trasporti. Quello che otterrò da questo incontro andrà ben al di là della mia immaginazione. Soprattutto dal punto visto umano, ma anche per il grosso aiuto che mi daranno.
Vedendomi da solo e incuriositi dall'equipaggiamento non proprio da spiaggia, buttano lì una domanda. Nei precedenti capitoli ho parlato dell'ospitalità al Sud. Basta poco per accendere una conversazione e si finisce a parlare. Racconto ciò che mi ha portato sin qui e allo stesso tempo spiego cosa vorrei fare nell'immediato. Sono al limite per quel che riguarda il bus e lo considero andato oramai. Sarebbe durissima arrivare alla fermata in orario.
Ed è qui che come nei migliori spettacoli di magia, il mago estrae il coniglio dal cilindro. Non avevo fatto i conti con una delle figlie che, telefono alla mano, in due minuti trova una soluzione. Recupera altri orari e pare che in direzione Matera ci sia un bus anche alle quattro e mezza del pomeriggio.Tanto, perso per perso, rimarrò qua. Me la rischio.
Ora ho almeno due ore davanti e posso prendere le cose con più calma. Tempo dieci secondi e sono in acqua di nuovo. Me ne sto in ammollo per un bel po' sto giro.
Ritornato a riva i signori mi offrono riparo sotto il loro ombrellone, constatato il colore bianco della mia pelle. Come a Senise la conversazione si avvia a una profondità che non mi aspettavo, considerando che ci siamo conosciuti da pochissimo. Parliamo di molti argomenti, credo all'incirca per un'ora. La mia esperienza, i giovani e meno giovani come si approcciano a vita, progresso e lavoro. La situazione in Basilicata e Puglia, la natura e il rispetto che le dobbiamo, i viaggi passati e i desideri futuri. E probabilmente dimentico qualcosa.
Una delle due famiglie è pugliese e mi racconta di aver preso casa a Policoro per utilizzarla durante la stagione estiva. Hanno scelto la regione lucana per la sua tranquillità, lontani dal caos di tanti stupendi ma inflazionati luoghi marini della regione salentina.
Davvero incredibile aver avuto l'opportunità di passare tempo extra in spiaggia, perlopiù senza annoiarmi e conversando in maniera costruttiva. Sono quasi le quattro però.
Solitamente sono abituato a trasformarmi in centometrista per correre alle fermate dei bus. Ma con lo zaino questa volta si fa più dura la faccenda. Prendermi per tempo sarà sicuramente meglio, così da non arrivare a prendere il mezzo per Matera super affannato. Inizio a riassettare in maniera veloce quanto tirato fuori dallo zaino. Ed ecco che arriva un'altra mano tesa ad aiutarmi. I signori pugliesi dicono di dover passare all'ufficio postale per poi andare al supermercato. Caso vuole che si trovino proprio vicino alla stazione dei pullman. Si offrono di accompagnarmi. Bingo!
Ho ricevuto così tanto affetto e aiuto in questa esperienza. Il Sud è così. Io arrivavo "inquinato" dai modi settentrionali e senza nessun pregiudizio nei confronti di questa terra. Cosa posso dire? Andare via sarà davvero dura.
Accetto la loro offerta e li ringrazio per tutto il tragitto. Anche perché ho il tempo per mangiare qualcosa e prendere una bottiglia d'acqua alla stazione. Avverto Enrico con un messaggio che recita così: "Road to Matera".
Bello e malinconico allo stesso tempo prendere il bus. Posso ammirare un po' di strada percorsa e scorgere indicazioni di paesi che ho visto, allontanandomi in maniera lenta. Chiaro che ripensi a quanto fatto. Cerco solo di miscelare bene questi sentimenti con della musica adeguata nelle cuffie, in modo da rendere il distacco meno doloroso. Sono proprio un sentimentale e a volte questa cosa mi frega. Ma meglio avere emozioni e viverle. Brutte o buone che siano. Anche perché questa è la vita. Bitter sweet symphony, dice una canzone. Sinfonia dolce amara.
La mia testa man mano che percorriamo strada è sempre più rivolta a Matera e con essa salgono entusiasmo e voglia di arrivare. Mai stato prima d'ora. Ma nessuno me ne ha parlato male e per questo sono molto curioso.
Dormire nelle case di sassi sarebbe fichissimo. Ma carissimo. Ho quindi optato per un'ostello poco fuori dalla parte antica. In situazioni di alloggio come questa si fanno spesso incontri interessanti. Talvolta si trovano anche dei gran scassaballe senza rispetto, ma non sarà questa la volta. Anzi la mia scelta per questi tre giorni si rivelerà davvero azzeccata.
Passano in fretta le tre ore di viaggio, con un paio di brevi soste per recuperare altri passeggeri. Iniziamo a salire e intravedo qualcosa che mi ricorda il poco visto riguardo al capoluogo lucano. Siamo arrivati.
Scendo.
E mi cade l'occhio su una delle tante frasi che trovo su una panchina lì vicino.
Parto alla ricerca della sistemazione prenotata, il "The Rock Hostel". Ho notato che nelle recensioni tutti ponevano l'accento in positivo su un fattore. L'estrema cortesia e simpatia di Francesca, una ragazza giovane e proprietaria di questa struttura. Dopo circa un chilometro di camminata, arrivo all'ostello e trovo proprio lei. Dopo le classiche operazioni di check-in, estrae una mappa e inizia a darmi un'idea della storia di questa affascinante città. Come è nata la parte antica, come si è sviluppata quella moderna e qual è la situazione attuale con il ritorno nelle case di Sassi. Ha un modo di raccontare davvero coinvolgente e in pochi minuti ho una chiara idea di tutto. Una specie di lezione intensiva. In più mi dispensa consigli su cosa vedere senza girare come una trottola, dove mangiare e quale escursioni prendere in considerazione per i giorni a disposizione. Per qualsiasi cosa sarà di una gentilezza fuori dal comune. Chiunque dovesse passare per Matera, prenda fortemente in considerazione l'idea di alloggiare qui, sia da solo che in compagnia. L'ambiente è molto caratteristico, in quanto costruito rispettando le architetture originarie. Si nota subito la presenza importante del tufo, pietra calcarea simbolo di questa città. L'edificio, risalente alla fine del 1800, è stato sapientemente riadattato con intelligenza, conferendo agli interni un'atmosfera più moderna ma che strizza comunque un occhio al passato.
Francesca mi accompagna in stanza. Ed è lì che trovo uno dei miei compagni di viaggio per questo finale di esperienza lucana. Al momento del mio arrivo sta riposando e scoprirò più tardi anche il perché. Ne approfitto per svuotare lo zaino e lavarmi. Quando esco dalla doccia lo trovo sveglio e dato che siamo solo in due nella stanza è inevitabile attaccare bottone.
Daniele. Nato al Sud ma residente a Milano. Ha preso un soluzione low cost con FlixBus per visitare questa perla della Basilicata. È stanco, perché comunque, come mi accorgerò nei giorni successivi, camminare nella parte dei Sassi è dispendioso a livello fisico. Ciò che lui ha fatto in questa giornata, prima del mio arrivo. È un continuo sali e scendi, considerato che per il modo in cui è costruita forma una specie di grossa conca, dove confluisce anche molto caldo.
Matera è una città unica al mondo per il suo centro storico. Le case sono state costruite scavando nella roccia e creando dei terrazzamenti a ridosso della Gravine di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due. In definitiva quando si cammina per una delle sue strade vuol dire letteralmente farlo sul tetto di un'altra casa. Un concetto davvero incredibile.
Oramai è sera e considerato che ambedue abbiamo un certo appetito decidiamo di uscire per cenare. Grazie a uno dei consigli di Francesca raggiungiamo una pucceria nella parte storica della città, dove potremo gustare questa sfiziosa specialità di nome puccia.
Giro e chiacchiero con Daniele mentre lui fa da Cicerone mostrandomi una versione notturna di questa affascinante città. E rimango letteralmente senza parole contemplando la mia prima visione dei Sassi, non appena raggiungiamo uno dei tanti punti panoramici che vi si affacciano. È come ammirare un presepe ma reale, con una storia alle spalle e un vissuto.
L'interno delle case, che in alcuni casi è visitabile, ha una sua particolarità. È stato costruito su più livelli, che mantengono una temperatura costante indipendentemente da quella esterna. Il primo dedicato al riposo e alla cucina. Il secondo spesso come stalla per gli animali. E l'ultimo, dato l'ambiente più fresco rispetto ai precedenti, come magazzino per alimenti e liquidi come olio e vino.
Penso che la vita non ti fa mai incontrare persone a caso, anche se noi tendiamo a credere nel contrario. O quantomeno sono il nostro istinto e le nostre scelte che ci guidano verso alcune persone piuttosto che altre.
Anche Daniele merita un pezzo della mia storia. È un bravo ragazzo, amichevole e abbiamo ragionamenti affini sulla vita. Raccontandogli come sono arrivato a Matera, scopro che lui ha passato dei mesi in Inghilterra, tramite Workaway. Ciò che era il mio piano A, ma che per incastri in tempi sbagliati non si è concretizzato. È rimasto contento del tempo trascorso tramite questa possibilità e mi dispensa preziosi consigli su come mettere in risalto la mia presentazione sul portale. Sono sicuro che in un futuro più o meno prossimo, scambierò anche io il mio lavoro in Italia o all'estero in questa maniera. Soprattutto per il fatto che si riesce a vivere come un locale avendo a che fare con locali. E percependo inevitabilmente quelle sfumature in più.
Ora però mi trovo a Matera, dopo aver concluso un'esperienza diversa ma altrettanto formativa. E sono estremamente contento di ciò.
Io e Daniele ci stiamo bevendo qualche birretta in giro e nel contempo camminiamo tra le via di una città che è Patrimonio dell'Unesco. Peccato per i turisti, che sono davvero tanti e spesso molto maleducati. È facile imbattersi in bottiglie e carte gettati sopra i tetti delle case, lasciati per strada o nei punti panoramici. Magari con i cestini a due passi. Una cosa che mi fa proprio entrare il nervoso.
Questa città nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura. E solo con della semplice educazione civica si potrebbe vederla meno inquinata, anche visivamente, da tutti questi piccoli rifiuti. C'è da dire che le tante attività aperte nella parte storica, sono create apposta per il turismo di massa e il consumismo spinto. Con pro e contro che esso comporta.
Passeggiando in giro o chiedendo come abbiamo fatto noi, è possibile comunque trovare locali meno centrali ma più genuini.
Pur con questo suo lato negativo è uno spettacolo visitare Matera e voglio vedere come si presenterà alla luce del sole. Con Daniele guardiamo anche cosa potremmo visitare, in base a ciò che ha visto lui e ciò che interessa a me. C'è parecchio a livello storico. Ma decideremo durante la giornata, considerando come stiamo e cosa vogliamo fare.
Arriva mezzanotte e siamo provati ambedue dalle rispettive giornate. Si torna verso l'ostello che tra l'altro è davvero vicinissimo all'entrata del Sasso Caveoso, una delle due parti in cui sono divisi i Sassi.
Ci addormentiamo in un batter d'occhio. Ancora ignari che domani il gruppo si allargherà, donando a quest'esperienza nuova linfa e un ulteriore valore aggiunto.


